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Perché di novo sdegno; Perché tuo servo è suggetto mi tengno; Vendetta far dovreiballata by Francesco Landini. SourcesFlorence: Biblioteca Medicea-Laurenziana, Palatino 87 (Squarcialupi Codex), fol. 164 (3/3); Biblioteca Nazionale Centrale, Panciatichiano 26, fol. 30 (3/3);London: British Library, Additional 29987, fol. 24v (3/3); Paris: Bibliothèque Nationale, fonds italien 568, fol. 64v-65 (3/3). Facsimiles1. The Manuscript London, British Museum Add. 29987, facsimile edition by Gilbert Reaney, [n.p.]: American Institute of Musicology, 1965. Musicological Studies and Documents 13, (Lo).2. Il codice musicale Panciatichi 26 della Biblioteca Nazionale di Firenze, facsimile edition by F. Alberto Gallo, Florence: Leo S. Olschki Editore, 1981, no. 57 (FP). 3. Il Codice Squarcialupi edited by F. Alberto GALLO, Lucca: Libreria Musicale Italiana, 1992. Text Editions1. The Works of Francesco Landini, edited by Leonard Ellinwood, Cambridge/Massachusetts: The Mediaeval Academy of America, 1939, p. 265.2. Der Squarcialupi-Codex Pal. 87 der Biblioteca Medicea Laurenziana zu Florenz, edited by Johannes Wolf and H. Albrecht, Lippstadt: Kistner and Siegel, 1955, p. 297. 3. The Works of Francesco Landini, edited by Leo Schrade, Monaco: Editions de L'Oiseau-Lyre, 1958. Polyphonic Music of the Fourteenth Century IV, p. 142. 4. GARFORTH, Constance C. The Lo Manuscript: A Trecento Collection, Ph.D. dissertation, Northwestern University: 1983. 5. GOZZI, Marco. Il Manoscritto Londra, British Library, Additional 29987 2 vols, dissertation, Cremona, Scuola di paleografia e filologia musicale, University of Pavia: 1984-1985. TexteditsCORSI, Giuseppe. Poesie musicali del Trecento, Bologna: Commissione per i testi di lingua, 1970, p. 206.Literature1. ELLINWOOD, Leonard. 'Francesco Landini and his music', Musical Quarterly, XXII (1936), p. 203.2. CAPOVILLA, G. 'Note sulla tecnica della ballata trecentesca', L'Ars nova italiana del Trecento IV: Certaldo 1975, 1978, pp. 107-147. TextPerché di novo sdegnoel petto di mie donna ognor s'accende, non mostro a chi m'offende vendetta de la pena ch'i' sostegno. Ma però de la mente non parte quel che strugge la mie vita, tal che s'amor consente ciò che disia l'alma sbigottita, convien che sia sentita da lui quanto il nimica la mie voglia, se già con greve doglia la vita non conduce a mortal segno. Vendetta far dovrei, ma la 'ngiuria sostegno, poi che piace a colei, per cui la vita e l'altra forza tegno. Fammi esser sofferente sì come donna da serv'ubidita: per che cerca la mente far cosa che da lei fosse gradita. Adunque, se punita non vuol che sia l'offesa, non è far più contesa per riverenza del suo aspetto degno. Perché tuo servo e suggetto mi tegno, non far contra te vaga ognor m'ingegno. Tant'è la fiamma d'amor che 'l cor sente, ch'a' fare 'l tuo piacer sempre m'invita. Di ciò ch'è fatto mi sia sofferente la mente, da che vuoi, donna gradita. Ma la fortuna mia or è smarita; forse tempo verrà con miglior segno |
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